lunedì 14 luglio 2025

A picco sul mare

Non ho mai pensato di essere coraggiosa. Ho paura di un sacco di cose, alcune comprensibili e altre meno: i ragni hanno troppe zampe, le influenze intestinali mi impediscono di avere il controllo del mio corpo, l’altezza e la velocità mi fanno sentire piccola e impotente, a volte dimentico che il giudizio degli altri non mi definisce e così via. Eppure la frase che mi sento ripetere più spesso, ultimamente, è “sei stata molto coraggiosa”. Sono sempre stata convinta che per essere definiti “coraggiosi” si dovesse essere dei supereroi, compiere azioni fuori dall’ordinario, sfuggire ad una catastrofe o combattere un nemico molto pericoloso. Magari salvare qualcuno o sé stessi in maniera plateale. Io, che sia chiaro, non ho fatto nessuna di queste cose. Non ancora, perlomeno: ho imparato che nella vita non si può mai direi mai. 

Cos’ho fatto, allora, per essere definita coraggiosa? Ho amato. E basta. 

Questo la dice lunga sulla società in cui viviamo, credo: fa più paura amare che combattere. 

Io questo lo so bene. Ho combattuto strenuamente per anni, logorandomi e logorando, alla ricerca di una comodità che fosse brava a fingersi amore. Finché non ho deciso di seguire, finalmente, il cuore. Proprio io che guardo all'infinito i film e le serie tv che so a memoria perché trovo confortante sapere cosa succederà, io che in trent’anni di vita avevo imparato a non muovermi prima di aver scandagliato accuratamente tutti i possibili futuri, ho smesso da un giorno all’altro di combattere, cercare, pianificare, ed ho iniziato ad amare. Scoprendo con sollievo e sorpresa, mattina dopo mattina, che la strada del cuore è l’unica percorribile dall’essere umano: priva di ostacoli, rende semplice il cammino su questa terra e lo costella di porte senza serrature che conducono in posti meravigliosi dove l’anima riposa anche da viva e il cuore di tutti batte all’unisono. 

Sì, è così che è andata, è così che sono diventata coraggiosa: una sera d’autunno per caso mi sono ritrovata su una strada nuova, dove il tempo sembrava fermarsi e il cuore batteva diversamente. L’ho imboccata con passi incerti, ma più andavo avanti e più mi sentivo bene. Così ho continuato a camminare, incurante di ciò che lasciavo dietro di me e incantata da quello che compariva, passo dopo passo, davanti ai miei occhi. Avevo già sentito dei profumi, ma mai così intensi. Avevo ascoltato molta musica, ma nessuna canzone era mai stata così coinvolgente. Avevo toccato ed esperito molti corpi e altre situazioni, ma niente e nessuno mi aveva mai fatto sentire così legata eppure così libera, non era mai accaduto nulla nella mia vita -fino a quel momento- che mi avesse permesso di realizzare quanto fossi viva e quanto ciò fosse meraviglioso. Ho camminato finché non ho trovato una porta: non aveva serratura né maniglia, per cui l’ho semplicemente spinta. Si è aperta e l’ho attraversata senza pormi domande, senza guardarmi indietro o affacciarmi timidamente prima di fare il grande passo. Ed è così che mi sono ritrovata nel posto dove la mia anima cercava di arrivare: in una vita dove sono tranquilla anche se non so cosa succederà, perché sarà meraviglioso scoprirlo strada facendo... in un abbraccio, a picco sul mare.  


- Serendipity


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